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Ven, 19 Aprile 2024

Pattinaggio di figura: Olimpiadi 2026

Il pattinaggio di figura è una disciplina sportiva tra le più spettacolari. Sarà, quindi, una delle protagoniste indiscusse alle Olimpiadi invernali 2026, che si svolgeranno in Italia dal 6 al 22 febbraio.

In Italia, l’espressione “pattinaggio di figura” è stata usata per la prima volta alle Olimpiadi di Torino nel 2006. Ha sostituito quella di “pattinaggio artistico” che si riferiva più ampiamente sia al pattinaggio sul ghiaccio che al pattinaggio a rotelle.

Pattinaggio di figura definisce, quindi, più propriamente uno sport invernale in cui gli atleti indossano dei pattini dotati di lame in acciaio. Grazie a questi pattini, gli atleti scivolano sulle piste ghiacciate ed eseguono strepitose evoluzioni.

Pattinatrici e pattinatori compiono gesti atletici molto complessi come ad esempio, figure, passi saltati, piroette, trottole, spirali, sollevamenti e salti lanciati. Il tutto è racchiuso in una precisa coreografia. E accompagnato da una base musicale.

Possiamo, quindi, definire il pattinaggio di figura come una spettacolare combinazione di danza e sport, perché abbina movimenti armoniosi a evoluzioni molto tecniche.

In questo articolo scopriremo la storia del pattinaggio di figura, partendo dalle sue origini come il più semplice e antico mezzo di trasporto. Conosceremo anche i tipi di gara ammessi alle Olimpiadi 2026. E, infine, individueremo dove gli appassionati di questo sport potranno vivere l’emozione delle competizioni dal vivo.

Storia

Il pattinaggio ha avuto origine intorno al 3000 a.C. nei paesi scandinavi e nel nord-est Europa. Inizialmente, l’uomo se ne è servito con uno scopo ben preciso. Muoversi in modo più veloce sulle acque ghiacciate di laghi, fiumi e canali.

Si utilizzavano le ossa di animali per creare le lame. E si infilavano fili di cuoio nei fori, posti alle estremità delle ossa, per allacciare questi pattini rudimentali ai piedi. Era, comunque, necessario l’uso di un bastone per darsi la spinta e restare in equilibrio sul ghiaccio.

Nel XIV secolo, gli olandesi migliorarono questo antico sistema di pattinaggio. Usarono una lama di tipo metallico con due bordi ben affilati. Questi garantivano una migliore stabilità e, soprattutto, la possibilità di eseguire movimenti fino ad allora impossibili.

Da semplice mezzo di trasporto, il pattinaggio divenne così un passatempo molto popolare tra gli uomini e le donne dell’epoca.

Nel XIX secolo, in Inghilterra sorsero club di appassionati e le prime piste artificiali. A quel tempo si devono anche i passi base del pattinaggio. In inglese era chiamato “figure skating” per le figure impresse sul ghiaccio con la lama. Gli atleti dovevano eseguire con i pattini le cosiddette figure obbligatorie, veri e propri disegni sulla pista ghiacciata.

Il pattinaggio si diffuse ben presto anche nel resto d’Europa e nel Nord America. A Filadelfia nel 1850, Edward Bushnell presentò i primi pattini con le lame in acciaio. Questi consentivano movimenti sempre più complessi.

Successivamente, il maestro di danza americano, Jackson Haines, introdusse il tipico stile del balletto. La sua tecnica è considerata, ancora oggi, la base del pattinaggio moderno.

Il primo campionato mondiale di pattinaggio di figura risale al 1896. Era prevista, però, la sola specialità individuale maschile. Due anni dopo si aggiunse quella femminile. Infine, nel 1908, anche il pattinaggio artistico a coppie entrò a far parte dei giochi olimpici.

Il pattinaggio di figura era nel programma dei Giochi olimpici estivi e, solo nel 1924 entrò in quello delle Olimpiadi invernali.

Nel secondo dopoguerra, gli atleti americani e canadesi continuarono a innovare questo sport introducendo salti, rotazioni e planate spettacolari. Ancora oggi ritroviamo questi elementi tecnici nel pattinaggio.

Nell’ultima parte del ventesimo secolo, con l’eliminazione delle figure obbligatorie in molte competizioni, il pattinaggio di figura è diventato uno sport sempre più atletico. E l’eleganza della danza si è unita perfettamente all’agilità della ginnastica.

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Tipi di gara per le olimpiadi 2026

Per le Olimpiadi 2026, i tipi di gara ammessi dall’International Skating Union (ISU) sono:

  • individuale maschile;
  • individuale femminile;
  • pattinaggio a coppie;
  • danza (solo coppie).

Nel pattinaggio individuale, maschile e femminile, l’atleta pattina in pista da solo. Esegue figure come salti, sequenze di passi, spirali e piroette.

Nella gara a coppie, invece, i due pattinatori devono interpretare la coreografia in perfetta sincronia. Inoltre, il loro programma di gara comprende figure quali prese, sollevamenti e salti lanciati, che non sono possibili nell’individuale.

Gli atleti scelgono la coreografia e la base musicale di accompagnamento, sia per la specialità a coppia che per l’individuale. E per entrambe le specialità, le gare comprendono:

  • Un programma corto della durata di due minuti e cinquanta secondi. Gli atleti, che superano il tempo consentito, subiscono una penalità.
  • Un programma libero, detto anche lungo. Quattro minuti e trenta secondi per gli uomini, e quattro minuti per le donne.

Nel programma corto si devono eseguire sette elementi obbligatori, sia per la specialità individuale che per le coppie.

Solo gli atleti che si classificano tra i primi ventiquattro nel programma corto accedono poi alla prova di pattinaggio libero. L’ordine di gara è determinato dalla loro posizione in classifica.

Per il programma libero, gli atleti devono inserire nell’esibizione gli elementi tecnici richiesti dall’ISU. Inoltre, se questi elementi sono eseguiti verso la fine del programma, i giudici assegnano un punteggio maggiore rispetto a quello base. Si tiene, infatti, conto della stanchezza dei pattinatori.

Nell’individuale uomini e donne, i salti eseguiti dopo la metà del tempo di gara ottengono un bonus. Mentre, per le coppie il bonus è assegnato anche per i sollevamenti, sempre se eseguiti nella seconda parte del programma di libero.

L’ultima in elenco è la danza sul ghiaccio. Riconosciuta come la specialità “meno acrobatica” del pattinaggio artistico. Non sono, infatti, permessi salti, né sollevamenti in cui la donna sia oltre la linea delle spalle dell’uomo.

Anche per la danza sul ghiaccio le competizioni si svolgono su due prove: programma corto e programma libero.

Nella prima prova i pattinatori eseguono gli elementi obbligatori decisi dall’ISU. Per il programma libero, compiono sequenze di passi, twizzle e sollevamenti, ma devono anche dimostrare senso del ritmo e interpretazione.

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Olimpiadi 2026: dove si gareggia?

Per le Olimpiadi invernali 2026, le gare di pattinaggio di figura si svolgeranno al Mediolanum Forum di Assago. Si tratta più precisamente di una delle principali strutture multifunzionali d’Europa. Ha una superficie coperta di oltre 40.000 mq, su tre piani.

La costruzione del Forum risale al 1990. Quattro anni più tardi, grazie al suo progetto innovativo, il CONI e il Consiglio d’Europa gli riconoscono il Premio Europeo di Architettura per Impianti Sportivi.

La struttura ospita da sempre le principali competizioni a livello europeo e mondiale di basket, pallavolo, hockey su ghiaccio e tennis. Nel 2014, furono necessari alcuni lavori di ristrutturazione per ospitare la Final Four di Eurolega Basket. La capienza dell’arena passò da 11.500 a 12.700 posti a sedere.

La più importante scuola italiana di pattinaggio sul ghiaccio, con oltre 24 anni di storia, ha sede proprio al Mediolanum Forum di Assago. E, nel 2018, si sono tenuti i Campionati Mondiali di pattinaggio di figura.

Infine, il Mediolanum Forum si trova nel complesso Milanofiori, a sette fermate di metro dal cuore di Milano. La struttura sarà, quindi, facilmente raggiungibile da tutti gli appassionati del pattinaggio di figura che vorranno assistere alle spettacolari gare per le Olimpiadi 2026.

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Roberta Carluccio
Sono una social media manager freelance. Mi intriga la strategia di comunicazione sulle piattaforme digitali. E la creazione di contenuti per aiutare aziende e organizzazioni a intercettare il loro target e aumentare la loro brand awareness. Credo nel lavoro di squadra, in cui lo scambio di idee genera entusiasmo e collaborare significa crescere insieme. Mi piace viaggiare con la mia famiglia, scoprire luoghi e riscoprirsi. La scrittura mi accompagna per trattenere le immagini e i ricordi. Ho fiducia nel cambiamento che considero un tratto di vita in cui imparare a crescere, e a ristabilire il contatto con sé stessi.

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