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Gio, 2 Maggio 2024

I migliori vini della Lombardia

La Lombardia è una regione con un territorio così diversificato da offrire un’interessantissima varietà sia di vitigni autoctoni che internazionali, con le aree vitate della regione che ne seguono la territorialità. Ma prima di passare alla lista de i migliori vini della Lombardia, ecco un breve excursus sui vitigni e il loro terroir.

La provincia di Sondrio è un territorio ampio e soleggiato tra le Alpi Retiche e le Orobie. L’accessibilità a due valichi alpini – lo Spluga e il Bernina – ha fatto sì che sin dall’antichità sia stata un’importante rotta commerciale verso e da il nord Europa.
I vitigni locali sono Chiavennasca (il Nebbiolo delle Alpi lombarde), Pignola, Rossola, Brugnola, tutti a bacca nera. Siamo nelle zone dello Sforzato, Valtellina Superiore, Valtellina Rosso e Alpi Retiche.

Brescia è la seconda provincia produttrice di vino in Lombardia. Rinomata per i suoi vini (bianchi, rossi, rosati e… tante meravigliose bollicine) tra i vitigni coltivati troviamo Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco, Erbamat. Nelle zone del lago di Garda si coltiva Groppello, Barbera Marzemino e Sangiovese. Siamo nelle zone Franciacorta, Botticino, Capriano del Colle, Curtefranca, Garda e Riviera del Garda.

La provincia di Pavia è la prima produttrice di vino in Lombardia. Le colline dell’Oltrepò rappresentano la terza area di produzione di vini certificati in Italia, dopo il Chianti e l’Astigiano. Le uve più diffuse sono Barbera, Croatina, Bonarda (spesso indicata anche come Uva Rara), Pinot Nero; a bacca bianca troviamo il Riesling Italico, Moscati e Malvasie.
Territorio patria dell’Oltrepò Pavese Metodo Classico, Bonarda, Buttafuoco, Sangue di Giuda e tanti bianchi, rossi, passiti e spumanti di qualità.

Tra i migliori vini della Lombardia ci sono anche quelli di Mantova e provincia: terra gustosa, con settanta comuni suddivisi tra alto, medio e Oltrepò mantovano, piatti succulenti di lunga tradizione e vini di alta qualità. Rinomata per il suo Lambrusuco Mantovano, prodotto tra le zone dell’OltrePo Mantovano e il Viadanese-Sabbionetano; siamo nelle zone del Garda Colli Mantovani, Quistello, Sabbioneta, Provincia di Mantova e Alto Mincio.

Ecco i migliori vini della Lombardia.

Valtellina Superiore Docg

Prodotto in un’area compresa tra il Comune di Buglio in Monte e quello di Tirano, è un rosso da invecchiamento. L’affinamento è di almeno 24 mesi, di cui 12 in botti di rovere; a 36 mesi di invecchiamento è definito “Riserva”. 90% Chiavennasca (Nebbiolo) + 10% altri vitigni a bacca rossa coltivati nella regione Lombardia (solitamente Pignola e Rossola).
Ha 5 sottozone:

  • Sassella – Zona impervia e soleggiata tra Sondrio e Castione Andevenno.
  • Grumello – Prodotto sul versante a nord est della città di Sondrio, prende il nome dal castello di Grumello, che domina la vallata.
  • Inferno – La più piccola delle sottozone, probabilmente deve il suo nome alle alte temperature estive e asperità dei terreni tra Poggiridenti e Tresivio, a est del Grumello.
  • Valgella – Dal latino vallicula, “vallicella” è un ampio promontorio roccioso esposto a sud, tra Teglio e Chiuro.
  • Maroggia – Prende il nome della frazione di Berbenno, Maroggia appunto.​

Caratteristiche organolettiche

Rosso intenso tendente al granato, di salda struttura; bouquet fiorito, aroma di piccoli frutti, ma anche note speziate di rovere, floreali di viola e rosa canina; con profumi di nocciola, talvolta vanigliati; austero, asciutto, giustamente tannico.

​Abbinamenti con i vini Valtellina Superiore Docg

Un Valtellina Superiore Sassella “Rocce Rosse” della Società Agricola Arpepe, Sondrio. Il nome riflette la passione e tenacia messa nel ricercare il sapore sanguigno e ferroso della terra del vigneto. Vino a tutto pasto, da provare con piatti tipici valtellinesi, selvaggina, secondi di carne rossa e formaggi stagionati.

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Franciacorta Docg

Affacciata sulle sponde del Lago d’Iseo, in un’area di circa 200 chilometri quadrati, a due passi da Milano, comprende 19 comuni della Provincia di Brescia. La prima testimonianza di un territorio denominato “Franzacurta”, simile all’attuale Franciacorta, si trova negli Statuta Communis Civitatis Brixiae, un codice del 1277. Confini più definiti furono fissati nel 1429 dall’allora Doge Francesco Foscari.

Il vino prodotto in quest’area è uno spumante metodo classico ottenuto da uve Chardonnay e/o Pinot Nero, Pinot Bianco ed Erbamat (un antico vitigno autoctono del bresciano).
Si declina in tre tipologie:

  • “Franciacorta”, anche Millesimato e Riserva, nelle versioni Pas-dosè, Extra-brut, Brut, Extra-dry, Dry, Demi-sec.
  • In versione “Brut Satèn”, anche Millesimato e Riserva.
  • E il “Rosé”, anche Millesimato e Riserva, nelle versioni Pas-dosè, Extra-brut, Brut, Extra-dry, Dry, Demi-sec.

Caratteristiche organolettiche

Spuma fine e intensa per il Franciacorta e il Franciacorta Rosé; sensazione gustativa persistente e cremosa per la tipologia Satèn. Colore tra il giallo paglierino fino al dorato, con leggeri riflessi tra l’argentato e il ramato; il Rosé ha toni di rosa più o meno intensi, e sentori tipici del Pinot nero con sfumature balsamiche. Perlage fine e persistente, al naso è delicato, con sentori fruttati e minerali; sorso sapido e fresco con note proprie della rifermentazione in bottiglia.

Abbinamenti con i vini Franciacorta Docg

Un Satèn Franciacorta dell’Azienda Agricola Bersi Serlini, Provaglio d’Iseo (BS). Vinificazione naturale con uve Chardonnay 100%, perlage finissimo; presenta tonalità giallo paglierino con riflessi dorati e argentati; al naso regala toni decisi di frutta bianca e sentori floreali; sorso di piacevole acidità, regala un finale di albicocca. Ideale a tutto pasto, si addice perfettamente all’aperitivo, a risotti e piatti a base di pesce.

Anche un Franciacorta Brut Rosé della Società Agricola Castello Bonomi, Coccaglio (BS). Tonalità rosa buccia di cipolla dorata; al naso spiccano note di fragole selvatiche, rosa e pane tostato. Pinot nero 100%, matura per un minimo di 24 mesi in bottiglia prima della sboccatura, per continuare poi l’affinamento in bottiglia.

Sono vini a tutto pasto, perfetti come aperitivo, ottimi con piatti di pesce (salmone o rombo al forno), carni bianche, formaggi tra cui il Taleggio, il Quartirolo lombardo, ma anche la burrata. La versione Demi-sec è ideale per il dessert.

Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg

Vino spumante prodotto all’interno del bacino padano, nella fascia collinare pavese che va dal Piemonte verso l’Emilia. Lo si realizza in bianco, rosé, Pinot nero (anche rosé), nelle tipologie dosaggio zero, extra burt, brut, extra dry, sec, demi-sec. I vitigni usati sono il Pinot nero (tra il 70% e l’85%); Pinot bianco, Pinot grigio, e Chardonnay per un massimo del 30%.

Caratteristiche organolettiche

Dai toni giallo tenue a paglierino, con riflessi dorati, per i bianchi; tra il rosa salmone chiaro a tonalità più luminose e brillanti, nei rosé.
Perlage sottile e persistente, si percepiscono sentori floreali, delicati toni di vaniglia, pan di Spagna e crosta di pane; assaggio elegante, con ritorni agrumati e tostati.

Abbinamenti con i vini Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg

Un Oltrepò Pavese Metodo Classico Brut Millesimato “Vincenzo Comi” della Tenuta Travaglino, Calvignano (PV). Vinificazione in bianco con pressatura soffice, il remuage manuale ne esalta le qualità artigianali. Ideale per l’aperitivo, si accompagna ad antipasti, piatti di pesce e frutti di mare (anche crudi), carni bianche.

Sono bollicine da gustare durante tutta la cena, anche con formaggi stagionati e grassi. Perfette per il brindisi.

Lambrusco Mantovano Doc

Vinificato nelle tipologie rosso, rosato (sia fermo che amabile); sottozone Viadanese–Sabbionetano e Oltre Po Mantovano, ubicate fra il fiume Oglio e il Po, e la zona della bassa pianura. Sono vini ottenuti da Vitis labrusca (menzionata dal poeta Virgilio, originario di Modena, nella sua quinta Bucolica), nei vitigni Lambrusco del tipo Viadanese (localmente chiamato Grappello Ruberti), Maestri (Grappello Maestri), Marani e Salamino. Possono essere utilizzati anche il Lambrusco di Sorbara, Grasparossa (Grappello Grasparossa), Ancellotta e Fortana, per un massimo del 15%.

Caratteristiche organolettiche

Rosso porpora frizzante, è un lambrusco scuro più o meno intenso (si dice che macchi il bicchiere), vinificato anche in rosato; al naso regala note fruttate di prugna e amarena, con sentori di rosa appassita, (alle volte con sentori di viola o ribes). Sorso corposo, fruttato e persistente, morbidamente tannico; spuma vivace ed evanescente.
Lo si trova anche vinificato in bianco. Giallo paglierino chiaro, con riflessi verdi, dall’effervescenza piacevolmente evanescente; al naso regala tonalità di fiori di campo e pere mature; sorso di equilibrata sapidità e acidità; asciutto o amabile.

Abbinamenti con i vini Lambrusco Mantovano Doc

Un Lambrusco Mantovano “Nerio” dell’Azienda Agricola Mantovani Paolo, San Giovanni del Dosso (MN). 60% Grappello Ruberti, 40% Maestri, è un rosso porpora frizzante che si accompagna perfettamente a paste all’uovo con sughi di carne, oltre al tipico tagliere di salumi, bolliti misti e cotechini in umido.
Sono vini da poter offrire anche per aperitivi ed antipasti, primi piatti a base di pesce.

Anche un Lambrusco Nero dell’Azienda Agricola Caleffi Davide e Emanuele, Spineda (CR). Prodotto nella provincia di Cremona, col metodo tradizionale della rifermentazione in bottiglia, da 60% Ancellotta, 30% Lambrusco Viadanese, 10% Lambrusco Salamino. Ben accompagna piatti ricchi, (cotechino con lenticchie, zampone), grigliata di carni, arrosti e brasati e formaggi stagionati.

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Orsola Ciriello Koganhttps://appetibilis.net/
Creatrice di contenuti e blogger appassionata narratrice di storie. Quando non scrivo, testo ricette dolci e salate, fotografo o preparo cibi e bevande per le riprese fotografiche. Non necessariamente in quest'ordine... [🇺🇸 I'm a gourmet traveler, content writer and blogger... When I'm not writing, I photograph, cook & style. Not necessarily in this order]

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