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Sab, 27 Aprile 2024

Combinata nordica: Olimpiadi 2026

La combinata nordica sarà una delle gare presenti alle Olimpiadi 2026 che si svolgeranno dal 6 al 22 Febbraio in Italia. La disciplina combina lo sci di fondo e il salto con gli sci ed è presente nei giochi olimpici invernali dal 1924 coordinata dalla Federazione Internazionale Sci (FIS).

Ad oggi, è una delle competizioni olimpiche riservata esclusivamente ad atleti uomini, ma il FIS è determinato a inserire anche le gare femminili. A tal proposito ha già comunicato al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) la volontà di inserire il sesso femminile nella combinata nordica per i giochi olimpici invernali, affinché venga raggiunta la parità dei sessi negli sport sulla neve. La risposta del CIO arriverà nell’estate 2022, dobbiamo attendere fiduciosi l’ufficialità di in un esito che sembra già essere positivo.

Attualmente la combinata nordica si sviluppa su quattro eventi da medaglia e per Milano Cortina 2026 si disputeranno nella meravigliosa terra della Val di Fiemme, in Trentino.

In questo articolo ti racconterò le origini della combinata nordica, in cosa consistono le quattro prove che affronteranno gli atleti e dove gareggeranno.

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Storia

La storia della combinata nordica come altri sport invernali, ha origine in Norvegia in cui gli sci venivano usati per muoversi tra una zona innevata e un’altra. Solo in seguito vennero utilizzati per gareggiare.

Alcune testimonianze raccontano che già dal XVIII secolo si disputavano gare di sci nordico tra i soldati norvegesi. Solo nel 1892 si disputò la prima gara di combinata nordica al Holmenkollen Ski Festival, in Norvegia. Il festival diventò molto conosciuto e con lui la combinata nordica, che attirò sciatori da tutti i paesi limitrofi. La manifestazione si svolge ancora oggi a Marzo di ogni anno presso l’Holmenkollen National Arena sulle colline per il salto con gli sci di Holmenkollbakken e Midtsubakken.

La storia delle gare olimpiche della combinata nordica iniziò con i Giochi Olimpici invernali Chamonix-Mont-Blanc nel 1924 con la gara di sci di fondo seguita dal salto. In seguito con le Olimpiadi invernali di Oslo nel 1952 l’ordine delle gare fu invertito, quindi prima la competizione del salto con gli sci e in seguito lo sci di fondo.

Questa disciplina negli anni ha subito varie modifiche tecniche, tra le più rilevanti c’è l’introduzione del metodo Gundersen per calcolare il punteggio che venne attuata nel 1988 a Calgary. Mentre nel 1998, quando da sport invernale esclusivamente maschile, si ottenne il riconoscimento ufficiale dal FIS della prima gara femminile di salto con gli sci. Da quel momento sono state organizzate competizioni includendo le gare femminili nei Campionati mondiali di sci nordico. Ad oggi siamo in attesa dell’ufficialità della partecipazione delle donne nelle Olimpiadi Milano Cortina 2026.

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Tipi di gara per le olimpiadi 2026

I tipi di gara per le Olimpiadi 2026 nella combinata nordica sono quattro e al momento solo con atleti uomini. Le quattro prove che concorrono per la medaglia olimpica sono:

  • Individuale Gundersen: l’atleta esegue 2 salti dal trampolino e attraversa 10 km di fondo. Il punteggio è dato per lunghezza e tecnica del salto. Chi si classifica primo nel salto con gli sci, parte per primo nella gara di fondo. A seguire partono tutti gli altri, chi arriva primo al traguardo della gara di fondo vince la combinata.
  • Prova di sprint: le modalità della competizione sono identiche alla prova individuale. Uniche differenze sono: l’atleta effettua un solo salto dal trampolino e la distanza della prova di fondo è di 7,5 km.
  • Partenza in linea: in questo tipo di gara, i combinatisti disputano prima la prova di fondo, partendo in gruppo. In seguito eseguono la gara di salto dal trampolino. Non vengono assegnati punti di stile nel salto e i punti vengono abbassati se l’atleta cade o non esegue un atterraggio corretto.
  • Gara a squadre: competono quattro combinatisti per ogni nazione. Il punteggio è calcolato su otto salti, ogni atleta deve compierne due. Come nella gara di Gundersen i distacchi vengono trasformati in punti. Il punteggio ottenuto stabilirà l’ordine di partenza della staffetta 4×5 km di fondo.

Il trampolino con cui gli atleti eseguono le gare può essere: trampolino normale (normal hill, NH) o trampolino lungo (large hill, LH). È misurato dalla distanza tra la partenza e un punto del pendio a valle del trampolino. Due sono i metodi con cui vengono classificati i trampolini: il punto K utilizzato fino al 2004 in cui si misurava la distanza dal punto di partenza al punto in cui iniziava l’atterraggio. Questo metodo è stato sostituito dal punto HS che è il punto del pendio situato a un angolo di 32° rispetto alla linea orizzontale. Quindi si misura la distanza dalla posizione di partenza fino al punto HS.

Olimpiadi 2026: dove si gareggia?

La combinata nordica per le Olimpiadi 2026 si gareggerà in Trentino, nella meravigliosa Predazzo. Lo Stadio Giuseppe Dal Ben sarà il protagonista assoluto del salto con gli sci. Unico impianto italiano che rispetta tutte le normative internazionali.

Lo stadio del salto è intitolato a Giuseppe Dal Ben, dirigente sportivo che ha diffuso i valori dello sport nella Val di Fiemme. Si trova precisamente in località Stalimen e la sua costruzione risale dal 1989 al 1991 in occasione dei campionati mondiali di sci nordico. La superficie di 3.000 metri quadrati è ben strutturata, infatti sono presenti aree per la direzione di gara, una sala giudici, un ufficio elaborazione dati e postazioni fisse per le riprese televisive e può ospitare fino a 20.000 spettatori
Lo Stadio Giuseppe Dal Ben è completo di trampolini grandi e piccoli, ma due sono i trampolini principali, HS 134 e HS 106 rispettivamente trampolino lungo e trampolino normale con le seguenti caratteristiche:

  • HS 134 m (trampolino lungo): punto K 120 m, lunghezza dello scivolo 115,36 m, larghezza scivolo 3 m, lunghezza della soglia 7 m, pendenza di atterraggio 34.9°;
  • HS 106 m (trampolino normale): punto K 95 m, lunghezza della soglia 6,5 m, lunghezza dello scivolo 92,58 m, pendenza di atterraggio 34.99 °.

L’impianto dispone di: aree di atterraggio coperte da materiale plastico; piste rivestite di un particolare materiale ceramico; sistema di innevamento artificiale; illuminazione perfetta che consente di gareggiare anche in notturna. Grazie a queste sue peculiarità lo stadio è attivo tutto l’anno garantendo agli atleti continuità negli allenamenti.

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Stefania Pompigna
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