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Lun, 29 Aprile 2024

I migliori castelli del Trentino

Oggi vi portiamo in viaggio tra i migliori castelli del Trentino. In questa piccola guida vi faremo conoscere alcuni dei castelli più affascinanti della regione: parleremo della loro storia, scopriremo tesori d’arte e cultura e incontreremo antiche leggende. Siete pronti a partire? Seguiteci!

Castel Beseno a Besenello

La prima tappa del nostro viaggio ci porta a Castel Beseno, in Vallagarina, una delle valli più meridionali del Trentino. Per chi arriva da sud, basta imboccare la A22 del Brennero e uscire a Rovereto Nord: in poco più di venti minuti si raggiunge Besenello. Se invece provenite da Trento, percorrete la statale 12 e in un quarto d’ora sarete a destinazione.

Castel Beseno è la più grande fortezza del Trentino: costruita su un colle che domina l’intera valle, custodisce la porta d’accesso verso sud, sulla strada che conduce a Folgaria. Le prime notizie storiche del castello risalgono al XII secolo, quando ad abitarlo era una famiglia di feudatari, i Da Beseno.

L’evento storico più importante di cui Castel Beseno è stato teatro, però, avvenne quasi tre secoli più tardi, nel 1497. Per la sua posizione strategica, infatti, la fortezza fu al centro della Battaglia di Calliano, un aspro scontro tra l’esercito veneziano e le truppe tirolesi. I soldati della serenissima ebbero la peggio e furono costretti ad una precipitosa ritirata con molte perdite.

Nel 1973 i conti Trapp, proprietari del castello dalla fine del ‘400, lo donarono alla Provincia di Trento che si fece carico del restauro. Oggi Castel Beseno è uno dei quattro edifici storici che fanno capo al Museo Provinciale del Castello del Buonconsiglio.

Abbiamo inserito la fortezza di Besenello tra i migliori castelli del Trentino non solo per la sua imponenza, ma anche perché è un luogo adatto a grandi e piccini. Tra i motivi che valgono una visita:

  • Passeggiare all’esterno, tra le vie d’accesso che conducono all’ingresso principale, e salire sulle mura per percorrere il camminamento di ronda. La vista è impagabile e nelle giornate di sole si domina tutta la valle del Fiume Adige ad ovest. Ad est, invece, lo sguardo arriva fino all’altopiano di Folgaria, verso Vicenza.
  • Visitare il museo del castello, che ricorda la Battaglia di Calliano con ricostruzioni, plastici e video. Uno degli episodi più celebri coinvolge i Lanzicchenecchi, i soldati mercenari di fanteria che si scontrarono per la prima volta con le truppe veneziane proprio in quell’occasione.
  • Indossare le armature dei cavalieri e maneggiare le riproduzioni delle armi utilizzate nella battaglia e nei secoli successivi. “Si prega di toccare“, recitano i cartelli nelle sale espositive. Scommettiamo che i vostri bambini – e non solo loro – saranno entusiasti?

Se visitate il castello nei mesi estivi, con un po’di fortuna potreste ritrovarvi in pieno Medioevo: Castel Beseno, infatti, da metà luglio a fine agosto ospita quasi tutti i fine settimana rievocazioni storiche ed eventi.

Da maggio a inizio novembre il castello è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00, mentre negli altri mesi si può visitare solo nei fine settimana, dalle 9.30 alle 17.00. È consigliabile prenotare la visita in anticipo. Il biglietto intero costa 7 euro, ma ci sono agevolazioni per bambini e ragazzi, famiglie, over 65, studenti e possessori di pass e carte turistiche specifiche.

Castel Thun a Vigo di Ton

Continuiamo il nostro itinerario spostandoci verso nord, in Val di Non: qui, a Vigo di Ton, troviamo Castel Thun. Il maniero, imponente ed elegante, fu la dimora dei Baroni e dei conti di Tono, una delle famiglie più potenti della regione. Per arrivarci conviene viaggiare lungo la A22 fino all’uscita di San Michele all’Adige e poi prendere la statale 43 della Val di Non fino a Vigo.

Nel cinquecento il castello venne quasi completamente distrutto da un incendio e poi ricostruito: la conformazione attuale del maniero risale proprio a quell’epoca. Il corpo principale in pietra si raggiunge attraverso una sequenza di contrafforti, torri, mura e bastioni che fanno da cornice e da anticamera al cuore del castello.

Abitato fin dalla metà del 1200, Castel Thun divenne uno dei numerosi possedimenti della famiglia Tono (o Thun, appunto, in lingua tedesca) nella regione, dalla Val di Non alla Val di Sole. L’esponente più illustre della famiglia fu Sigismondo l’oratore, consigliere fidato di imperatori, principi e vescovi: a lui si deve la ricostruzione del castello dopo l’incendio del 1528.

Negli anni successivi la dimora passò al ramo vescovile dei Tono, per poi seguire le vicende del casato, che si divise in più famiglie. Una di esse, dopo aver fatto fortuna in Boemia, acquistò Castel Thun nel 1926: al ramo dei Thun di Boemia appartenne l’ultimo discendente della famiglia che abitò il castello. Nel 1992 la proprietà passò alla Provincia di Trento: dopo un impegnativo restauro, il castello aprì al pubblico nel 2010.

La dimora-fortezza di Vigo va senza dubbio considerata uno tra i migliori castelli del Trentino. Un luogo spettacolare sia all’esterno che all’interno:

  • il percorso per accedere al corpo centrale è circondato da bellissimi paesaggi e dal castello partono passeggiate poco impegnative che permettono di visitare i dintorni.
  • una volta attraversata la porta spagnola, una porta d’accesso fortificata in bugnato che fa pensare più al mediterraneo che alle montagne trentine, ci si ritrova sotto un porticato sostenuto da 18 colonne: una vera festa per gli occhi.
  • entrati nel castello, preparatevi ad un piccolo viaggio nel tempo: molte delle sale sono ancora arredate con i mobili e le decorazioni antiche, sapientemente restaurate. Mobili intarsiati, tappeti, lampadari preziosi accompagneranno la vostra visita. Prendetevi un po’di tempo per ammirare i dipinti della quadreria e fate una sosta nella bellissima biblioteca: ne vale la pena.

Il restauro e l’allestimento di Castel Thun non sono ancora completati: nel 2021 verrà inaugurata l’area espositiva dedicata alle carrozze e il castello ospiterà mostre d’arte e di fotografia. A breve, inoltre, un’intera ala diventerà “castello dei bambini“, con attività didattiche e giochi.

Se volete visitare il castello ricordatevi di prenotare per tempo. Da maggio alla prima settimana di novembre Castel Thun è accessibile tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10.00 alle 18.00. Negli periodi dell’anno è aperto sabato e domenica dalle 9.30 alle 17.00. È consigliabile prenotare la visita in anticipo. Il biglietto intero costa 7 euro, con prezzi ridotti per categorie specifiche. È possibile acquistare anche il biglietto cumulativo per tutti i luoghi storici collegati al circuito del Castello del Buonconsiglio.

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Castel Toblino a Madruzzo

La terza tappa del nostro percorso tra i migliori castelli del Trentino ci porta a Madruzzo, al confine tra Trentino e Veneto: qui troviamo Castel Toblino.

Per arrivarci da Nord, prendete l’uscita della A22 a Trento e imboccate la Statale 45, meglio conosciuta come Gardesana Occidentale: in poco più di un quarto d’ora sarete a destinazione. Se però arrivate da sud e avete la possibilità di allungare un po’il percorso, vi suggerisco di raggiungere il castello costeggiando il Lago di Garda e attraversando la Valle dei laghi: il paesaggio vi ricompenserà del tempo speso.

Ora chiamate a raccolta tutti i vostri ricordi d’infanzia e pensate alle fiabe o alle leggende dei boschi: è il modo migliore per avvicinarsi a Castel Toblino. Circondato da montagne e foreste, il castello sorge su una piccolo isolotto a poca distanza dalla sponda del lago di Toblino ed è collegato alla riva da un ponticello.

Il castello tra il 1100 e il 1200 appartenne ai vassalli del principato vescovile di Trento. Successivamente, per un breve periodo divenne proprietà del casato dei Da Campo, per rientrare tra i possedimenti del vescovado a fine Quattrocento. I secoli successivi furono un periodo pacifico: il castello venne restaurato e trasformato, e divenne una delle sedi decentrate della corte vescovile trentina. Qui il principe vescovo riceveva ambasciatori, amici e ospiti, e non c’è da meravigliarsene, vista la bellezza del luogo.

È proprio questa bomboniera sull’acqua ad aggiudicarsi il premio per il più romantico tra i migliori castelli del Trentino. Merito del paesaggio e del lago, senz’altro, ma anche delle numerose leggende nate nelle sue stanze e nei suoi cortili. La più conosciuta racconta la storia d’amore tra Carlo Madruzzo, Vescovo di Trento, e Claudia Particella, nobile figlia di uno dei suoi consiglieri. I voti sacerdotali di Carlo impedivano ai due innamorati di vivere la loro storia alla luce del sole, così il vescovo chiese più volte al papa di scioglierlo dai vincoli che il suo ruolo imponeva: il pontefice, però, rifiutò sempre. Una delle versioni più conosciute della storia racconta che Carlo si permise addirittura di schiaffeggiare Papa Alessandro VII, esasperato dall’ennesimo rifiuto.

Il Castello di Toblino è l’ideale per una tappa romantica, per più di un’ottima ragione:

  • la sua atmosfera fiabesca e le sue leggende sembrano fatte apposta per regalare suggestione e incanto;
  • visitando il castello si possono scoprire piccole chicche: la cappella e la sala da musica, ad esempio, con affreschi che rappresentano strumenti ad arco. Oppure, le cantine del castello, che conservano ancora le botti dove veniva fatto affinare il vinsanto trentino, dopo la maturazione dei grappoli nella sala dei graticci. Si possono anche visitare le segrete e i sotterranei: da qui, secondo la leggenda, partiva un cunicolo che collegava Castel Toblino con il Castello di Madruzzo, poco distante;
  • nel castello ci sono un bar con vista lago e un ristorante di charme segnalato anche da Guida Michelin;
  • è possibile anche soggiornare in uno dei due appartamenti con cucina ricavati all’interno della cinta muraria.

Il castello è gestito da un’associazione culturale che organizza visite guidate, laboratori per bambini ed eventi. Il calendario è disponibile sul sito del castello ma è comunque possibile contattare l’associazione per chiedere di organizzare una visita in giornate diverse da quelle programmate. Il costo del biglietto è di 10 euro e comprende la quota di iscrizione all’associazione.

Castello del Buonconsiglio a Trento

Concludiamo il nostro percorso tra i migliori castelli del Trentino con sua maestà il Castello del Buonconsiglio, a Trento.

Arrivarci è semplice: percorrendo la A22 del Brennero si esce a Trento Sud per chi arriva da Verona e a Trento Nord per chi arriva dal brennero, poi si seguono le indicazioni per il centro città.

La storia del Castello del Buonconsiglio è ricchissima: fu sede della corte dei principi – vescovi di Trento dal 1255 al 1803, anno che pose fine al dominio temporale dell’episcopato.

Il nucleo antico della fortezza è costituito dal corpo del Castelvecchio e dal massiccio torrione. Tra trecento e quattrocento i vescovi Giorgio di Liechtenstein e Giovanni Hinderbach cambiarono la struttura architettonica dell’edificio, aggiungendo una seconda torre e commissionando la merlatura e i loggiato che, da allora, sono due degli elementi più caratteristici della facciata.

Poco meno di un secolo dopo fu il cardinale Bernardo Clesio a intervenire, facendo costruire sul lato sud un vero e proprio palazzo di gusto rinascimentale, che da allora in poi divenne la nuova dimora dei principi-vescovi. Di età successiva, in pieno barocco, è la Giunta Albertiana, che collega il corpo più antico con la residenza vescovile.

La fine del dominio del vescovato coincide con l’invasione delle truppe napoleoniche nel 1976. Il vescovo di allora, Pietro Vigilio Thun, abbandonò il castello per raggiungere la residenza di famiglia di Val di Non: Castel Thun, che già conosciamo.

Sette anni dopo Trento fu annessa alla contea del Tirolo e il Buonconsiglio divenne una caserma austriaca. Nel corso della prima guerra mondiale, nel castello si tenne il processo contro i patrioti italiani Cesare Battisti, Damiano Chiesa e Fabio Filzi. Tutti e tre furono condannati a morte e fucilati o impiccati nei pressi della fortezza.

Nel 1918 il castello passò allo stato italiano, che lo trasferì alla Provincia di Trento nel 1974.

Difficile raccontare in poco spazio tutto quello che c’è da vedere al Castello del Buonconsiglio, forse il più bello tra i migliori castelli del Trentino. Sicuramente meritano la visita:

  • il Cortile dei Leoni, un ampio spazio verde interno alla parte rinascimentale, chiuso su un lato dalla magnifica Loggia di Girolamo Romanino. La loggia, a otto colonne, è affrescata con scene bibliche, epiche e religiose.
  • le collezioni del castello, dai reperti archeologici delle prime sale alla pinacoteca, con dipinti medievali e rinascimentali. Non solo scene religiose e i ritratti dei principi – vescovi, ma anche dipinti che raffigurano ospiti illustri e scene di vita quotidiana.
  • le sale interne: ad esempio, la bellissima sala grande con il solenne soffitto a cassettoni, dove i principi – vescovi ricevevano le visite più importanti. Oppure la sala circolare degli specchi o, ancora, la stua della famea, destinata ai pasti della corte vescovile
  • il celeberrimo ciclo dei mesi, la serie di affreschi del trecento opera del maestro Venceslao ospitata nella Torre dell’Aquila. Si tratta della sala più visitata del castello, con undici riquadri affrescati che rappresentano tutti i mesi dell’anno, ad eccezione di marzo (rovinato dal tempo). I dipinti intrecciano scene quotidiane nei campi con immagini della vita dei nobili.

Inoltre, il castello ospita spesso mostre temporanee, laboratori per bambini e famiglie, eventi e concerti di musica classica.

Il castello è aperto da martedì a domenica e gli orari di apertura variano a seconda del periodo dell’anno. Da metà febbraio a fine aprile si entra dalle 9.30 alle 17.00, mentre dal primo maggio a inizio novembre si può visitare il castello dalle 10.00 alle 18.00. Infine, da novembre ad aprile l’orario di apertura va dalle 9.30 alle 17.00. Il biglietto intero costa 10 euro ed è consigliato prenotare la visita, per evitare inconvenienti.

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laura.franceschihttps://www.fattiraccontare.it
Sono nata prima del tempo in un anno bisestile, segno che con i numeri non andavo d'accordo fin da piccola. Ho una laurea in Relazioni Internazionali, un marito, due figli e una pericolosa tendenza a voler fare più cose contemporaneamente. Stratega a tempo pieno, corteggio da sempre il lato creativo del mondo: nel mio blog “Fatti Raccontare” racconto storie di aziende e progetti nati dalla passione e dal lavoro di artigiani, creativi e imprenditori.

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