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Gio, 25 Aprile 2024

Escursioni in Valle Anterselva

Tra le mete degli amanti della montagna non può mancare un’escursione in Valle Anterselva, una delle più belle valli dell’Alto Adige.

La Valle Anterselva si sviluppa dal paese di Valdaora fino al Passo Stalle, a 2.052 metri di altezza, superato il quale si entra in Austria.

Le escursioni in Valle Anterselva sono affascinanti grazie all’ambiente fiabesco che caratterizza i boschi della valle. La parte più bassa della Valle è ricoperta da immensi boschi di abete rosso, salendo di quota l’abete rosso cede il passo al larice, che a sua volta, salendo ancora, lo cede ad arbusti di pino mugo e ontano verde. Fino a lasciare spazio ai prati e pascoli alpini, dove, nella stagione calda, fioriscono colorati fiori di arnica, campanula barbata, radicchiello irsuto, fragola d’oro, sempiterni, anemoni e molte altre specie.

Un ambiente ricco che favorisce la presenza di insetti come farfalle, coleotteri, bombi e cavallette. Gli insetti a loro volta diventano fonte di sostentamento per vari uccelli che popolano la zona, come lo spioncello e il culbianco. Sono inoltre presenti diversi esemplari di aquila reale che nidifica nel Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, di cui la Valle Anterselva segna il confine e per le quali la preda principale è rappresentata dalle marmotte.

Alzandoci di quota, i pascoli alpini lasciano pian piano posto a ghiaioni e macereti. Formati ad materiali detritici su cui si insedia solo piccola vegetazione come muschi, alghe e licheni.

In questi ambienti possiamo trovare i camosci, animali dall’agilità impensabile e ben adattati a questi ambienti aspri, e il corvo imperiale che nidifica su pareti rocciose.

Durante le escursioni in Valle Anterselva potresti trovarti spesso a dover attraversare torrenti e ruscelli e ad ammirare laghi e cascate. È un valle ricca di acqua che rende l’ambiente a sua volta ricco di vegetazione e quindi ospitale per diverse specie animali come i già nominati camosci, le le marmotte ma anche caprioli, cervi, volpi e tassi.

L’emblema della valle è il Lago di Anterselva, un lago alpino a 1.642 metri sul livello del mare. Il terzo lago alpino dell’Alto Adige per dimensioni.

Per quel che riguarda gli insediamenti antropici, all’interno della Valle ci sono solo i piccoli centri abitati di Rasun di Sotto, Rasun di Sopra, Nove Case, Anterselva di Sotto, Anterselva di Mezzo e Anterselva di Sopra, tutti raggruppati nell’unico comune di Rasun-Anterselva. Ideali punti di partenza per le escursioni in Valle.

Lungo i percorsi delle escursioni della Valle Anterselva è possibile trovare segni della storia che ha caratterizzato la zona, come fortini e avamposti realizzati durante la seconda guerra mondiale.

A causa del suo accesso attraverso il Passo Stalle, la Valle Anterselva, è stata considerata come un possibile passaggio da parte della Germania nazista per invadere l’Italia del periodo fascista. Per questo motivo, la valle fu provvista di due sbarramenti: uno attorno al lago di Anterselva, l’altro presso il centro abitato di Anterselva di Mezzo.

Insieme costituivano lo sbarramento Anterselva Mezzavalle Lago di Anterselva e facevano parte del Vallo Alpino. Il sistema di fortificazioni che l’Italia del periodo fascista aveva realizzato per contenere eventuali invasioni da parte della Germania. Di fatto non venne mai completato, e venne definitivamente chiuso nel 1992.

Ambiente naturale, possibilità di trekking e sport per tutti i livelli di preparazione fisica, il profumo dell’aria fresca che già si sente solo ad ammirare le foto che inquadrano paesaggi della Valle Anterselva, ma anche il buon cibo, sono tutti elementi che portano a desiderare di fare una o più escursioni in questa Valle.

Vediamo insieme alcuni dei possibili itinerari che la Valle di Anterselva offre.

Sentiero naturalistico del Lago di Anterselva

sentiero naturalistico del lago di anterselva

Il Lago di Anterselva è il terzo lago più grande dell’Alto Adige. Si trova in fondo alla Valle a 1642 metri di altitudine, ha una superficie di 44 ettari ed è circondato da boschi di abete rosso.

L’escursione lungo il sentiero naturalistico del Lago di Anterselva, parte all’altezza della malga Huber Alm. Si sviluppa per una lunghezza di circa 4 km e registra un dislivello di soli 90 m, quindi veramente semplice e per nulla faticoso.

Il tempo di percorrenza è di poco più di un’ora. Ma si può scegliere di impiegarci più tempo approfittando dei punti attrezzati con panchine che permettono di sostare a osservare e ammirare lo splendore della natura circostante.

Il sentiero si sviluppa attorno al perimetro del Lago ed è un sentiero molto semplice, adatto alle famiglie, tanto da poter essere percorso anche con bambini e passeggino al seguito. Da questo sentiero ad anello si diramano diversi sentieri per escursioni in altre mete che la Valle Anterselva offre.

Il percorso naturalistico che si sviluppa attorno al lago è un’escursione rilassante ed istruttiva allo stesso tempo. Lungo il sentiero si trovano infatti diversi cartelli informativi con molte indicazioni su flora e fauna che si trova nei dintorni del lago.

Il periodo migliore per godere della bellezza del lago e dei suoi dintorni è sicuramente il periodo estivo. In inverno è molto facile che il lago sia ghiacciato e le sue sponde coperte di neve, il sentiero resta comunque praticabile con gli sci di fondo.

Percorso circolare della Malga Schworz

Il percorso circolare della Malga Shworz è un’escursione semplice, lungo un percorso adatto a escursionisti poco esperti e famiglie.

Si parte dalla cappella di San Giuseppe ad Anterselva di Sopra e da qui si segue il sentiero fino al primo maso da cui poi, seguendo le indicazioni dei segnavia, si raggiunge la malga Schworz. Dove ci aspettano relax e ristoro.

È un percorso di circa 4,5 km con un dislivello di 270 metri. Il tempo di percorrenza è di circa un’ora e mezza. Meglio scegliere il periodo estivo per affrontare questa semplice escursione se con voi ci sono bambini.

Per chi ha invece voglia di faticare un po’ di più, questa semplice escursione può essere allungata e resa più interessante partendo da Anterselva Mezzavalle. Il percorso in questo caso si sviluppa per 7 km, con un dislivello di 450 metri e un tempo di percorrenza di circa 3 ore.

Il paesaggio attraversato da questo sentiero sarà più variegato, il percorso prevede l’attraversamento di bosco e ruscelli e il passaggio dai masi Kroll e Berger. È un sentiero un po’ più lungo e ripido rispetto al primo, ma ne vale la pena.

Giro circolare di Redensberg

giro circolare di redensberg

Il giro circolare di Redensberg è un’escursione di media difficoltà e più variegata rispetto alle precedenti.

Il tempo di percorrenza è di circa 4 ore e mezza e il tragitto è di poco più di 10 km, per un dislivello di 540 metri.

È un percorso ad anello, in alcuni tratti anche abbastanza ripido, che parte da Rasun di Sotto. Qui si trovano le indicazione per Redensberg che segnalano il sentiero attraverso masi e strada forestale per raggiungere la malga Redensberger.

Da qui si procede per un tratto abbastanza ripido fino ad arrivare a passare a fianco alla rovina di Neurasen. Neurasen era un castello costruito nel 1230. Varie vicissitudini storiche lo hanno portato ad essere distrutto una prima volta alla fine del ‘200, per poi essere ricostruito e rimodernato nei secoli successivi. È stato definitivamente abbandonato nel 1600.

Da lì il castello è decaduto a rovina ed è possibile ammirarla durante questa escursione. Questo punto, dove la storia si fonde per un attimo con l’ambiente naturale, è il culmine dell’anello. Da qui inizia la discesa fino al maso e si segue poi la strada che porta a Redensberg. Continuando verso Rasun di Sotto si torna al punto di partenza.

Croda Rossa

croda rossa

Il nome originario della montagna è Rothwand, cioè Croda Rossa, e le è stato dato nel 1770 con riferimento alla pietra rossastra che caratterizza la montagna.

Ci sono due varianti per questa escursione.

La prima, adatta a famiglie e bambini, prevede di partire da Moso e salire fino al rifugio Prati di Croda Rossa.

Il sentiero da seguire è contrassegnato dal numero numero 18. Parte dal Passo Montecroce, a una decina di minuti d’auto da Moso. Seguendo questo sentiero, che si snoda tra boschi di abeti rossi e larici, si raggiunge il rifugio Prati di Croda Rossa in circa un’ora e mezza, affrontando un dislivello di 264 metri.

L’alternativa più impegnativa è rappresentata dal sentiero numero 15 che parte da Sesto e sale per circa 11 km con un dislivello di 360 metri e un tempo di percorrenza di circa 4 ore.

Un’ulteriore opzione, sicuramente più semplice e comoda, è quella di affidarsi alla telecabina che parte da Moso e porta direttamente ai Prati di Croda Rossa.

Una particolarità di questa escursione che i bambini adoreranno, è la presenza di un piccolo branco di renne che si trova nell’area faunistica nei pressi dell’impianto di risalita. È l’unica mandria di renne delle Alpi presente in Italia.

Di difficoltà maggiore e da affrontare in maniera organizzata è invece l’escursione che dal rifugio Prati di Croda Rossa, porta in cima al Croda Rossa. Il percorso è di circa 12 km con un dislivello di 910 metri. Si tratta di un’escursione di difficoltà media, con un tempo di percorrenza di 6 ore e mezza.

Dai prati nei pressi del rifugio Prati si passa ad un ambiente prevalentemente roccioso.

La salita è impegnativa, ma la vista che regala la cima del Croda Rossa ripaga della fatica del lungo percorso. Da qui è possibile godere del panorama sul versante italiano potendo riconoscere le cime di Collaspro e di Collalto e il Lago di Anterselva e del panorama sul versante austriaco con il lago Obersee.

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Altavia di Mezzavalle

L’altavia di Mezzavalle è un percorso di media difficoltà lungo 6,8 km, con un tempo di percorrenza stimato di 3,45 ore. Il dislivello è di 560 metri e l’altitudine massima che si raggiunge è di 1837 metri.

La partenza del percorso è ad Anterselva di Mezzo, a 1258 metri di altezza. È possibile lasciare l’auto nel parcheggio al centro del paese e da lì andare ad imboccare il sentiero, seguendo quello contrassegnato col numero 3/10.

Questo sentiero ci porta prima alle malghe Berger e Brenn, poi proseguendo si raggiunge la malga Schworz.

Si continua quindi lungo il sentiero contrassegnato con il numero 12 che ci accompagna fino all’attraversamento del torrente Egger. Da qui si prosegue chiudendo l’anello verso il punto di partenza attraversando la malga Kumpfler, dove è possibile concedersi una pausa e godersi qualche piatto tipico.

Il periodo  migliore per godersi al meglio questa escursione è sicuramente la stagione calda, da primavera fino all’autunno.

Fellhorn

L’escursione che porta al Fellhorn è un percorso di difficoltà media. Ci vogliono 6 ore per percorrere questo tragitto di 16,6 km e il dislivello da affrontare è di 1050 metri, per raggiungere la quota massima di 2518 metri.

La partenza è nei pressi della stazione di Karbach a San Martino Casies. Dove si imbocca il sentiero contrassegnato dal segnavia 52.

Si arriva così alla malga Leach, per poi procedere fino al Cornetto a 2127 metri. Da qui si prosegue fino al Monte Quaira (il nome italiano del Fellhorn o Karbacherberg) a 2518 m, il punto più alto del percorso.

Per tornare al punto di partenza si scende verso la Forcella Pfinnscharte a 2395 metri. Si segue quindi il sentiero contrassegnato dal numero 10 fino alla malga Kapairn e poi alla malga Gallfall più in basso. Da qui il sentiero ci accompagna attraverso la valle Karbachtal, per riportarci al punto di partenza.

La stagione calda, dalla tarda primavera fino alla tarda estate, è il periodo migliore, per affrontarla e godersi al meglio la natura e il paesaggio di questa escursione.

Almerhorn

L’escursione sull’Almenhorn è di difficoltà alta, adatto ad escursionisti esperti. Ha una durata di 7 ore per una lunghezza di 18,2 km. Il dislivello da affrontare è di 1300 metri.

Percorribile nel periodo invernale con ciaspole o sci, il periodo più bello per godersi l’escursione all’Almerhorn è sicuramente quello estivo.

La partenza è al parcheggio del centro Biathlon nei pressi del Lago di Anterselva. Si procede verso il lago e si seguono quindi i cartelli contrassegnati dal segnavia 39, in direzione del rifugio Barmer, che si trova in territorio austriaco. L’escursione prevede infatti lo sconfinamento in Austria. La cima dell’Almerhorn è al di là del confine.

La prima parte  dell’escursione è in mezzo al bosco, che va via via diradandosi per lasciare spazio a roccia e detriti nel sentiero che porta fino alla Forcella di Ripa a 2764 metri. Da qui si scende al Rifugio Roma a 2591 metri, per poi risalire nuovamente alla forcella Jagerscharte a 2875 metri. Si procede poi lungo l’ultimo tratto che porta al Monte Almerhorn a 2985 metri.

Una variante più breve, ma non più semplice, è quella che parte dal Passo Stalle, al confine con l’Austria, raggiungibile in auto. In questo caso il percorso è di 7,2 km percorribili in 5,30 ore con un dislivello di 840 metri.

Dal Passo Stalle si segue il sentiero che porta all’Almerhorn passando dalla forcella Jager. Si tratta di un percorso che si sviluppa su roccia e su cui è facile trovare della neve anche nel periodo estivo. È poi possibile scendere seguendo il percorso a ritroso, oppure chiudere l’anello passando per il rifugio Barmer a 2591 metri, in territorio austriaco.

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Fiorenza Merati
Sono interprete cinofila e aromaterapeuta per cani. Amo definirmi interprete e non educatrice perché il mio ruolo è quello di permettere ai proprietari di cani di capire e farsi capire dai loro cani. L’educazione rappresenta comunque un ottimo modo per costruire gli strumenti necessari a comunicare con il cane. Come imparare qualche regola in più della grammatica di un’altra lingua. L’aromaterapia è invece entrata da poco tempo nella mia vita e ne ha arricchito il modo di leggere le emozioni dei cani. Gli oli essenziali rappresentano dei ponti per far emergere le vere emozioni che il cane prova. Sono un’appassionata di animali e natura, sempre attenta alle tematiche ambientali. Nasco infatti ambientalista prima che cinofila. E la cinofilia rappresenta il mio modo di essere sempre in contatto con almeno una parte del mondo naturale. Frequento la montagna insieme ai miei cani. Sempre ultima in coda al branco, non per questioni di sicurezza, ma per questione di lentezza. Mi perdo volentieri a fotografare la natura che mi circonda, ad ammirare il paesaggio e a riprendere fiato dietro i miei veloci compagni di trekking.

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