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Mar, 7 Maggio 2024

Percorso circolare della Malga Schworz

Il percorso circolare della Malga Schworz è un’escursione breve e semplice, adatta anche ai bambini, ma allo stesso tempo affascinante per l’ambiente di boschi di abeti in cui si sviluppa. Larici e abeti sono la vegetazione boschiva tipica della zona.

Ripido nella parte iniziale, il sentiero lungo il quale si snoda questa escursione, va poi addolcendosi quanto più ci si avvicina alla malga, fino ad aprirsi alla vista mozzafiato dell’intera Valle Anterselva che si può ammirare dal culmine del percorso.

Informazioni

Il percorso circolare della Malga Schworz si sviluppa lungo un tragitto di circa 4,5 km, con un tempo di percorrenza stimato in circa 1 ora e mezza. Il dislivello da affrontare è di soli 270 metri, il che lo rende adatto anche a escursionisti poco esperti e bambini. Il monte Magro e il monte Collaspro fanno da cornice alla radura che ospita la malga Schworz.

Per chi vuole allungare l’escursione, è possibile proseguire fino alle cascate Klammbach, create dall’omonimo torrente. Uno spettacolo che vale la pena ammirare, se decidete di intraprendere questa deviazione dal percorso iniziale. Inoltre, a ridosso della cascata, è possibile seguire una semplice via attrezzata che vi porterà a diretto contatto con la cascata stessa.

Per raggiungerla, superate la malga Schworz e proseguite prima lungo il sentiero contrassegnato con il segnavia 4 e poi imboccate quello contrassegnato dal segnavia 3.

Continuando poi a seguire lo stesso sentiero raggiungerete la Malga Berger.

Da qui potrete quindi scegliere se ripercorrere il sentiero appena seguito per ritornare a concludere il percorso circolare della Malga Schworz, oppure proseguire e andare ad imboccare il sentiero 11 che vi permetterà comunque di tornare al punto di partenza.

Il punto di partenza del percorso circolare della malga Schworz si trova nei pressi del parcheggio della Cappella di San Giuseppe. Una piccola chiesetta circondata dal prato, realizzata nel 1815. Per raggiungerla, provenendo dalla A22 dovete prendere l’uscita Val Pusteria e seguire poi la E66 fino ad Anterselva di Sopra. La Cappella di San Giuseppe, che si trova si trova sulla provinciale 44, Via Anterselva di Sopra.

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Percorso da seguire

Arrivati ad Anterselva di Sopra, potete parcheggiare l’auto nei pressi della Cappella di San Giuseppe. Da qui parte il sentiero che vi condurrà fino al primo maso, per poi imboccare il sentiero che sale fino alla Malga Schworz. Proseguendo lungo lo stesso sentiero, il percorso si chiude ad anello riportandovi al punto di partenza.

Malghe e rifugi durante l’itinerario

Lungo il percorso circolare della Malga Schworz, la stessa Malga Schworz è l’unico punto di ristoro disponibile.

Se scegliete di raggiungere questa Malga attraverso la variante più lunga, che parte da Anterselva di Mezzo, passerete anche per la malga Berger. Quest’ultima offre sia ristoro agli escursionisti di passaggio che la possibilità di soggiorno per chi non si accontenta di una semplice escursione, ma vuole immergersi nella tranquillità e nel silenzio dei boschi della Valle Anterselva per qualche giorno.

Malga Schworz

Arrivati alla Malga Schworz, il bosco si dirada e i prati prendono il sopravvento. La vista può così spaziare lungo tutta la Valle Anterselva. La malga Schworz è un punto panoramico inaspettato, dove lo sguardo si perde in uno spettacolo che infonde serenità e pace.

Per chi ama la cucina tipica e apprezza piatti semplici, la malga offre esattamente ciò che fa per voi. A cui si aggiunge la conduzione familiare, ma soprattutto la cordialità che rappresenta l’ingrediente principale della vostra sosta in malga.

Malga Berger

La Malga Berger si trova in una piccola radura nel bosco e offre ai suoi ospiti possibilità di ristoro con tipici piatti altoatesini, preparati con prodotti locali.

Ciò che più viene apprezzato di questa malga è la sua posizione immersa nel verde, circondata da natura e tranquillità. Un ambiente delizioso anche per gli occhi, curato nei minimi dettagli, molto accogliente, tanto da far sentire i suoi ospiti come fossero a casa.

Una particolarità è data dalla presenza di una baita antica, realizzata oltre un secolo fa, che dona un carattere unico alla malga. Un tuffo nel passato oltre che nella natura e nel silenzio.

Il maso è di proprietà della stessa famiglia fin dal 1490 e la sua gestione è stata tramandata da una generazione all’altra. I ritmi di lavoro e di produzione sono ancora quelli dettati dalla natura.

Se cercate qualcosa di più di una semplice sosta durante un’escursione, ma volete godere di qualche giorno immersi nella pace e nel silenzio, i gestori della malga mettono a disposizione degli ospiti gli appartamenti dell’agriturismo situato a circa 45 minuti dalla malga.

Gli appartamenti sono dotati di tutte le comodità. E gli ospiti che vi soggiornano potranno assaporare non solo i prodotti freschi e genuini ottenuti nel rispetto dei ritmi lenti che caratterizzano allevamento e agricoltura nella malga, ma anche prendere parte alla vita contadina del maso nella cura degli animali e nella gestione dei campi, riscoprendo per ogni stagione la sua attività.

 

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Fiorenza Merati
Sono interprete cinofila e aromaterapeuta per cani. Amo definirmi interprete e non educatrice perché il mio ruolo è quello di permettere ai proprietari di cani di capire e farsi capire dai loro cani. L’educazione rappresenta comunque un ottimo modo per costruire gli strumenti necessari a comunicare con il cane. Come imparare qualche regola in più della grammatica di un’altra lingua. L’aromaterapia è invece entrata da poco tempo nella mia vita e ne ha arricchito il modo di leggere le emozioni dei cani. Gli oli essenziali rappresentano dei ponti per far emergere le vere emozioni che il cane prova. Sono un’appassionata di animali e natura, sempre attenta alle tematiche ambientali. Nasco infatti ambientalista prima che cinofila. E la cinofilia rappresenta il mio modo di essere sempre in contatto con almeno una parte del mondo naturale. Frequento la montagna insieme ai miei cani. Sempre ultima in coda al branco, non per questioni di sicurezza, ma per questione di lentezza. Mi perdo volentieri a fotografare la natura che mi circonda, ad ammirare il paesaggio e a riprendere fiato dietro i miei veloci compagni di trekking.

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