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Lun, 6 Maggio 2024

Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo

Il Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo, nel cuore delle Dolomiti Orientali, è uno dei cinque Parchi Regionali del Veneto riconosciuto dalla Comunità Europea come sito di importanza comunitaria.

L’istituzione a Parco Naturale avvenne nel marzo del 1990 è determinò una forte spinta per le attività culturali e scientifiche e la valorizzazione del territorio e della cultura ampezzana.

Grazie anche al consenso dell’Assemblea generale dei Regolieri, ne è stata affidata la gestione alla Comunanza delle Regole d’Ampezzo, istituzione che ha come obiettivo la salvaguardia dell’uso collettivo dei pascoli e delle foreste.

Un affidamento “in virtù della specificità delle forme antiche di gestione del patrimonio naturale ampezzano, da esse conservato e tutelato per centinaia di anni”.

L’area protetta del Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo 

Il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo copre un’area di 11.200 ettari.

Siamo a nord del centro abitato di Cortina d’Ampezzo, al confine del Veneto con l’Alto Adige.

Un cuneo, con due diramazioni laterali, che si inserisce verso nord nel parco altoatesino di Fanes, Senes e Braies. Insieme a formare di fatto uno dei più vasti complessi naturalistici nel cuore delle Dolomiti (ampiezza complessiva di 37.000 ettari).

Un area protetta che per un quarto è costituita da riserve e nella quale troviamo i gruppi montuosi della Tofana, Fanes, Col Bechei, Croda Rossa d’Ampezzo e Cristallo.

In totale sono 9 riserve integrali e 11 riserve orientate. Il 25% dell’area protetta.

Rispettivamente divisi dalla Val Travenanzes, Val di Fanes, Alta Valle del Boite e Val Felizon.

I limiti meridionali sono costituiti da altri due solchi vallivi: la valle del rio Falzarego ad ovest e la val Padeon ad est. 

Le maggiori attrazioni del Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo

Le attrazioni del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo sono veramente tante.

Sicuramente a far da padrone sono le cime elevate, alcune delle quali superano i 3200 metri di quota e racchiudono piccoli ghiacciai. Come non citare:

  • la Tofana e il Cristallo, con le loro alte pareti rocciose che scendono fino a toccare le foreste del piano subalpino;
  • i massicci di Fanes e della Croda Rossa, con dislivelli meno importanti, distinti per praterie di alta quota e altopiani carsici.

Siamo in presenza di un’omogeneità del territorio dal punto di vista dell’uso del suolo, dovuta perlopiù all’assenza di piste per lo sci alpino, impianti di risalita, aree urbanizzate ed insediamenti abitativi. 

Un grande contributo per la zonizzazione, che distingue esclusivamente aree a destinazione silvo-pastorale che includono le riserve naturali, le malghe e i boschi soggetti a normale gestione forestale.

Vista la vastità dell’area cerchiamo di dare brevemente un’occhiata alle maggiori attrazioni, invitandovi comunque a recarvi presso gli Uffici del Turismo presenti in zona per i dettagli e gli eventi previsti nel periodo della vostra permanenza.

Le cascate di Fànes

Le cascate del rio Fànes, che si sviluppano in tre salti successivi, sono alte più di 150 metri e si tuffano nella profonda forra del Travenanzes.

Tanti i canyon presenti, come quelli dei torrenti Felizon, Travenanzes e del rio Ra Vales caratterizzati dal poter essere attraversati, con gran coraggio, solo avvalendosi di ponti: il ponte Felizon sulla strada di Alemagna, il ponte Outo e il ponte dei Cadorìs sul rio Travenanzes.

Per i meno temerari sono consigliati i torrenti Boite e Fanes, che con balzi rocciosi formano delle cascatelle sul Boite, sotto la spianata di Malga Ra Stua.

Il Boite, insieme alle sorgenti di Rufiédo e del Felizón, presenta condotte sotterranee di tipo carsico. Una caratteristica che le distingue a livello idrologico.

La portata idrica è il loro elemento differenziante. Mentre il Boite ha un lento deflusso e modifica periodicamente la sede del suo alveo, le sorgenti di Rufiédo presentano una violente fuoruscita del getto.

Averau e Nuvolau

L’area di Averau e Nuvolau con lo spettacolare ammasso di blocchi dolomitici delle Cinque Torri non ha eguali dal punto di vista paesaggistico.

Siamo in un’area con elevata diversità paesaggistica e biologica, caratterizzata da boschi e praterie di alta quota molto estesi, così come da zone umide e di torbiera.

In agosto sarà possibile lasciarsi incantare dalla fioritura della endemica Campanula morettiana.

Cime di Fanis e Lagazuoi

Ci troviamo in alta quota e le cime di Fanis e Lagazuoi si presentano a noi con estese pareti rocciose e ghiaioni, marocche e circhi glaciali. 

Il limite del bosco e gli insediamenti silvo-pastorali sono un ricordo e farci compagnia una rada vegetazione rupestre, ricca comunque di endemismi e specie rare.

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Cristallo e Pomagagnon

I massicci Cristallo e Pomagagnon osservano il fondovalle d’Ampezzo e sono caratterizzati da versanti soleggiati e scoscesi.

Tra loro sono la boscosa Val Padeon.

Le zone più soleggiate restano ancora habitat di diverse specie animali, dai più comuni camosci alla più rara coturnice (Alectoris graeca), che trovano qui ambienti idonei per svernare.

Anche alcune rarità della flora dolomitica trovano qui rifugio, come le rare Artemisia nitida e Viola pinnata.

Croda da Lago e Rocchette

Sul versante ampezzano della Croda da Lago ci accoglierà una foresta di faggi e abeti bianchi che si sviluppa per un dislivello di oltre 1000 metri.

Troveremo anche molti alberi secolari, alcuni di oltre 500 anni, come i pini cembri della Val di Formin e Val Negra.

Croda Rossa

Siamo all’interno delle Dolomiti d’Ampezzo e il Croda Rossa con i suoi larici-cembreti, alcuni secolari, sarà pronto a donarci in ogni stagione uno spettacolo di forme e colori.

Fanes e Col Bechei

Fanes e Col Bechei sono i posti adatti se vogliamo dimenticare i luoghi più turistici e affollati delle Dolomiti e andare alla ricerca della natura incontaminata.

Ambienti dove l’uomo, se presente, ha saputo tutelare questo tesoro naturalistico.

Sorapis

Il massiccio del Sorapìs, come la Tofana, ha da due versanti molto diversi da tra loro, così come diverso è il clima che li caratterizza.

Sul versante sud sono presenti fitte pinete di pino silvestre e di pino mugo; su quello nord pendii nevosi al diradare di boschi di piceo-faggeti e larici-cembreti.

Troviamo anche tre piccoli ghiacciai, forse gli ultimi presenti nelle Dolomiti d’Ampezzo.

Tofana

La Tofana è la montagna più conosciuta e massiccia delle Dolomiti d’Ampezzo, formata da un basamento argilloso su cui si alzano le alte pareti di Dolomia Principale sino a raggiungere i 3200 metri di quota.

Le tre cime delle Tofane sono sicuramente le montagne più elevate del Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo.

Fondovalle

L’ampio fondovalle, la conca ampezzana,  che rende famosa Cortina, si appoggia a sedimenti argillosi e inevitabili colate di frana.

La biodiversità è arricchita dalla presenza di zone umide in cui hanno sicuramente trovato il loro habitat ideale:

  • un anfibio selvatico, l’ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), che nel periodo riproduttivo emette a ripetizione (anche 40 volte al minuto!);
  • piante carnivore acquatiche come la vescica artica (Utricularia stygia) e l’erba vescica delle risaie (Utricularia australis).

La flora e la fauna

Come abbiamo visto il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo è caratterizzato da una biodiversità faunistica e floristica decisamente ricca. 

A livello di fauna sono stati censiti nel parco 160 specie di animali vertebrati diversi: 31 specie di mammiferi, 113 specie di uccelli e 16 specie di anfibi, rettili e pesci:

  • da quelli più comuni e facilmente avvistabili come scoiattolo, cervo, marmotte, stambecco, capriolo, volpe e aquila reale;
  • a quelli avvistabili solo nei luoghi meno facili da raggiungere per l’uomo e solo da osservatori più esperti come ermellino, gufo reale, lepre bianca, gallo cedrone, ghiro, pernice bianca.

Tantissime anche le specie floristiche presenti: 68 specie di alberi e arbusti, 32 specie di felci ed equiseti e più di 1000 specie di fiori, alcune esclusive delle Dolomiti.

Sicuramente degne di menzione le 35 specie di orchidee che, durante le fioriture, attirano appassionati botanici da tutto il mondo. La più bella a livello europeo la Scarpetta della Madonna (Cypripedium calceolus).

Le vie di accesso al Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo

Numerose le vie di accesso ed attraversamento a servizio dei turisti:

  • dalle strade di grande comunicazione che conducono al Passo Falzarego, Passo Tre Croci e valico Cimabanche da cui hanno inizio decine di piste forestali e di sentieri (per una rete complessiva che supera i 300 chilometri);
  • dalla Gran Munt de Fanes, dalla Capanna Alpina, dal Lago di Braies e da Pederu. 

Fra i percorsi turistici anche 8 vie ferrate e 6 sentieri attrezzati, alcuni dei quali sono i resti dei camminamenti della Grande Guerra.

Per riposarsi e trovare ristoro, assaporando i prodotti tipici della zona, sono disponibili 11 rifugi alpini, situati nel Parco o nelle immediate vicinanze.

Per i camminatori poco esperti sono in funzione, anche in estate:

  • impianti di risalita per il Lagazuoi, a Tofana e il Cristallo;
  • un servizio pubblico di navetta per il Croda Rossa, sulla strada di accesso a Malga Ra Stua.

Il Parco è un meraviglioso territorio in cui si intrecciano tantissimi sentieri adatti ad ogni gamba ed esperienza. 

Non ci resta dunque che immergersi in questi ambienti, ammirarne la rara bellezza naturalistica, simbolo di una diversità in equilibrio: praterie, baranci, boschi, fiori, pascoli, animali selvatici, profonde forre e altissime cime, cascate e torrenti.

 

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Antonella Bruzzonehttps://consapevolmenteconnessi.it
Sono una Digital Life Coach, un Ingegnere Informatico alla continua ricerca di come vivere un rapporto con il digitale sano, sostenibile e produttivo per migliorare la qualità della vita. Un rapporto che deve anche prevedere dei momenti di Digital Detox dove dimenticare lo smartphone e i social network per immergersi tra le montagne, respirare a pieni polmoni il profumo degli aghi di abete e larice o camminare a piedi nudi nelle acque fresche di un torrente.

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