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Dom, 28 Aprile 2024

Il sentiero incantato del Buffaure

Il sentiero incantato si trova nella località di Buffaure, nota agli studiosi già dal 1800 per la presenza di minerali all’interno delle rocce vulcaniche di età landinica e carnica.

É una località caratterizzata da grandi praterie la cui morfologia è segnata da forme ondulate, morbide.

Circa 235 milioni di anni fa sono accadute eruzioni sottomarine che hanno coperto i depositi di origine marina; testimonianza di quanto avvenuto è data dalla zona che circonda Buffaure e dalle rocce scure presenti.

I geologi hanno chiamato queste rocce a forma ondulata, lave a cuscino; prova dell’avvenuta fuoriuscita della roccia fusa da fessure sul fondo marino.

La lava, a contatto con l’acqua fredda, si è subito raffreddata creando una crosta vetrosa a forma di bolla. Al di sotto della bolla, però, è presente la roccia fusa che provoca un rigonfiamento della bolla fino a spaccarsi. Di bolla in bolla, si formano dei cuscini che si sovrappongono creando accatastamenti; tra un cuscino e l’atro esistono degli spazi dove sono presenti magnifici minerali.

In questo luogo meraviglioso si animano le leggende delle Dolomiti lungo il Sentiero Incantato in cui avete la possibilità di scoprire tradizioni, riti e cultura ladina grazie a un “giocalibro”, consegnato alla cassa della cabinovia, e alle sette tappe che costituiscono questo percorso.

Lungo il sentiero si incontrano personaggi misteriosi, buoni e cattivi.

Le tappe sono composte da:

  • un castello di legno;
  • percorso avventura con ponte tibetano;
  • cartelli illustrativi dei giochi;
  • zip line con atterraggio nel fieno;
  • sagome in legno che rappresentano i personaggi.

Dove si trova

Il sentiero incantato si trova a Pozza, Val di Fassa (Trento).

Pozza è un paesino a 1325 mt  di altitudine ai piedi del Catinaccio che merita di essere visitato per il paesaggio che offre sulle Dolomiti, precisamente le cime Undici e Dodici, che si ergono imponente su questo luogo. Attraversata da due fiumi, l’Avisio  e il Rio di San Nicolò; questo scorre lungo la valle da cui prende il nome.

La valle di San Nicolò è uno dei punti forza di questo paese che permette di raggiungere Passo San Nicolò camminando tra verdi prati e folti boschi. La passeggiata è animata dalla riscoperta di crocifissi, chiesette, baite costruite con i materiali messi a disposizione dal paesaggio stesso e da cespugli di erica, oltre a altri fiori che crescono in alta quota.

Questo paesino ospita la pista Aloch dello Ski Stadium molto frequentata d’inverno dagli sciatori. Qui, ogni anno, si celebrano i campionati internazionali.

La pista è illuminata anche di notte regalando alle famiglie uno spettacolo particolare sotto un cielo illuminato di stelle.

Ma l’attrazione più magica che Pozza offre è il sentiero incantato del Buffaure, dove poter godere di un paesaggio a 2050 metri sul Gruppo del Catinaccio.

Raggiungibile in 10 minuti con la cabinovia da Pozza di Fassa, il sentiero non è percorribile con il passeggino perché il primo tratto è molto ripido.

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Caratteristiche del sentiero

Un figura dalla barba lunghissima, il Salvan, vi accompagnerà lungo questo sentiero incantato diviso in sette percorsi tematici:

  • I TAPPA: Il lago stregato. Si racconta che nella Val di Fassa vivano dei personaggi femminili misteriosi come Vivane, Strie e Bregostane. Le vivane sono creature belle e gentili che aiutano gli uomini ma non posso vivere con essi. Le strie sono donne cattive, amiche del Diavolo, che cercano di far del male agli uomini usando pozioni magiche e incantesimi. Le bregostane sono creature brutte, dispettose e malvagie. Hanno il corpo ricoperto di peli; il loro obiettivo è quello di rapire i bambini, sono anche pericolose per gli adulti e hanno timore dei cani.
  • II TAPPA: La notte magica. La sera del 5 dicembre gli abitanti sono ansiosi di veder arrivare San Nicolò. Il Santo è accompagnato da un angelo e dai krampus (diavoli) che visitano la casa dei bambini. San Nicolò consulta il suo libro dove legge quali bambini  si sono comportati bene e quali no. In base a questo, consegna doni e dolcetti ai bimbi bravi. I bimbi monelli potrebbero essere portati via dai krampus che San Nicolò ferma se i bambini promettono di diventare bravi.
  • III TAPPA: Le parole magiche. Due personaggi vi accolgono per svelare una frase misteriosa. Il gioco consiste nel sostituire ai disegni le lettere per svelare la frase scritta in lingua ladina dai fassani (abitanti di Fassa).
  • IV TAPPA: Il regno incantato. Il regno del Re Laurino vi aspetta per raccontare la sua storia. Tra le cime del Catinaccio, viveva il Re Laurino, re di un regno incantato. Viveva con sua figlia Ladina. Egli curava il suo giardino in cui crescevano splendide rose. Un giorno, il principe del Latemàr, incuriosito dalle sue rose, entro nel regno dove si innamorò di Ladina. I due amanti scapparono insieme. Il Re Laudino, disperato, maledisse i suoi fiori ordinando di non crescere più né di giorno né di notte dimenticandosi dell’alba e del tramonto. Per questo motivo, all’alba e al tramonto potete godervi lo spettacolo delle montagne tinte di rosso che ricordano le rose di questa antica leggenda.
  • V TAPPA: Le maschere. Buffi personaggi di nome Laché, Bufons, Marascons ti aspettano. Indossano maschere e abiti colorati, copricapi abbelliti con fiori, nastri colorati, campanacci e i volti coperti con maschere di legno, le Faceres. Questi personaggi si burlano della gente, fanno scherzi soprattutto alle donne. Possibile è anche incontrare le maschere cattive come il Pizon, i Lonc di Moena, gli Arleching.
  • VI TAPPA: Gli abitanti misteriosi. Gli abitanti della Val di Fassa hanno un soprannome che pochi conoscono, il suo significato è ancora sconosciuto. Prima di arrivare all’ultima tappa conoscerete questi simpatici soprannomi con cui vengono chiamati gli abitanti.
  • VII TAPPA: Volo nel tempo. Ultima tappa in cui i protagonisti sono i bachegn, contadini. Questi contadini organizzavano il loro lavoro secondo un calendario composto da date ricordate con il nome di un santo o di una sagra, fiera. Luglio e agosto erano dedicati alla fienagione, tecnica che permetteva di raccogliere le piante foraggere per conservare il fieno. A settembre e ottobre i contadini tornavano a prendere il fieno trasportandolo a valle su carri per deporlo nei fienili.

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Vanessa Pellegrino
Ciao, sono Vanessa Pellegrino. Sono mamma di due bellissimi maschietti con i quali non mi annoio mai. Mi piacciono i bambini, il mare e viaggiare, scoprire e conoscere nuovi popoli, usi e costumi. Sono pedagogista, counselor e analogista. Mi occupo di donne e mamme che vivono una situazione in cui si sentono frustrate, stanche e non amate per decidere di intraprendere un cambiamento che possa aiutarle a costruire la vita che desiderano in ambito professionale e relazionale. Attraverso i miei percorsi trasmetto la possibilità che ognuno ha di ricostruire la propria vita dopo aver vissuto momenti bui.

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