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Gio, 28 Marzo 2024

Hockey su ghiaccio: Olimpiadi 2026

Le prossime gare di Hockey su ghiaccio dei XXV Giochi olimpici invernali si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026 nel cuore della Lombardia.

Per Milano sarà un evento memorabile con la grande missione di unire visioni, culture, diversità sia sul piano ambientale che sociale.

L’hockey su ghiaccio è lo sport di contatto più veloce al mondo , propulsivo ed entusiasmante.
È lo sport tra i più dinamici per i suoi continui miglioramenti e di “vecchia data”.

Ha un passato complicato, ma affascinante: ve lo assicuro! Leggendo questo articolo  scopriremo le squadre che ne hanno scritto la storia, protagonisti indimenticabili e curiosità.

Storia

Per avere le prime testimonianze di ciò che permise la nascita dell’ NHL, al mitico 99 (The Great One) Gretzky di stabilire record insuperabili. Oggi giorno alla giovane promessa numero 87, Crosby, di guadagnarsi il soprannome di “ The Next One” bisogna infatti tornare a ben 4000 anni fa.

Seguitemi e facciamo un bel salto indietro nel tempo a 2000 a. C. quando sulle rive del Nilo, con delle rudimentali stecche di legno, le prime popolazioni si divertono con una pallina fatta di interiora di bovino.

Ma non soffermiamoci troppo perché il tempo passa veloce e con un balzo in avanti di 1500 anni subito la nostra ricerca sulle origini dell’hockey sul ghiaccio ci porta in Grecia. Con la splendida epoca del 500 a.c. Atene diventa il centro culturale e politico delle civiltà e per i giovani del tempo non è troppo difficile perfezionare quanto visto prima e tramandarlo
nei secoli successivi.

Tale tradizione colpisce molto l’impero romano tanto che nelle quattro provincie britanniche, con le loro splendide praterie dalle highlands alle lowlands, si sviluppa quello che noi oggi chiamiamo “field Hockey”, ovvero l’hockey su prato.

Ora siamo alla fine del 400 d.c. e l’impero romano è crollato, ma non tutto è perduto. La sana abitudine di giocare a hockey rimane e vive tra usi e costumi medioevali e poi con il creativo rinascimento verrà esportato dall’Inghilterra un po’ in tutta l’Europa e non solo come potrete scoprire leggendo questo articolo.

Se vi capiterà di essere a Bruxelles entrate a visitare i Musei Reali delle belle arti. Troverete il “Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli” di Pieter Bruegel considerata una tra le prime testimonianze su tela di giochi con mazze o bastoni provenienti dal XVI e XVII secolo.

Tra il XVIII e il XIX secolo l’impero britannico per non arrivare secondo nella corsa all’imperialismo cominciò ad inviare grandi truppe in Nord America e in Canada, dove gli i grandi laghi e fiumi spesso rimangono ghiacciati per gran parte dell’anno.
Ed eccoci qui che le truppe britanniche attenuano il ritmo di guerra con qualche partita a Bandy con i Mi’kmaq (inventori del bastone da hockey), considerato da molti il primo vero progenitore dell’hockey su ghiaccio. Le regole sono simili al Field Hockey, si gioca in 11 contro 11, con mazze e pallina, ma questa volta su un campo fatto di ghiaccio e con i pattini.

Ora siamo alla fine del 1800, l’hockey su ghiaccio riscuote un gran successo in Canada tanto che a contendersi la paternità dell’hockey ci sono ancora ai giorni nostri addirittura quattro città: Windsor ed Halifax in Nova Scotia, Kingston in Ontario e Montreal in Quebec.

Non perdetevi la possibilità di ammirare a Ottawa il Canadian Tire Centre, il Scotiabank Saddleome a Calgary o Monreal il Centre Bell! Arene che con il passare del tempo sono diventare il simbolo di questo sport e un’iniezione di adrenalina per il tifo e l’atmosfera.

Tutte hanno dei buonissimi motivi per esserlo ma cerchiamo ora di delineare
con precisione i passaggi che ha portato questo sport a diventare una disciplina olimpica. Siete pronti? Partiamo allora per questo viaggio!

Il primo regolamento denominato appunto “Halifax Rules” si prepara ad Halifax nel 1872. Prevedeva due tempi da 30 minuti per partita e 10 minuti di pausa. I 9 giocatori ad ogni gol segnato dovevano passare nella parte di campo avversaria;

Il victoria Rink di Montreal vede scendere in campo le prime due squadre universitarie il 3 Marzo del 1875. Utilizzano per la prima volta, invece della consueta pallina, un disco di legno in grado di scivolare sul ghiaccio;

Il numero dei giocatori passa da 9 a 7 nel 1880 e nasce il primo club, quello della McGill University;

Tre anni più tardi, in occasione del Winter Carnival di Montreal, si disputa il primo vero e proprio ufficiale torneo di hockey. In questa occasione a prevalere sui Montreal Victorias fu l’Università di McGill.

Siamo nel 1892 quando il Governatore Lord Stanley decide di assegnare la prima coppa alla squadra vincitrice del Winter Carníval dí Montréal;

L’anno di fondazione della National Hockey League (NHL) è il 1917. Dieci anni più tardi è lei ad essere l’unica lega deputata ad assegnare la Stanley Cup: l’espressione massima della disciplina a livello mondiale!

Nel 1920, tra il 23 e il 29 Aprile, l’hockey su ghiaccio fa la sua prima apparizione ai giochi olimpici di Anversa al Palais de Glace!
Salirono sul podio Canada seguito da Stati Uniti e Cecoslovacchia.

Quattro anni più tardi a Chamonix in Francia si svolsero i giochi olimpici invernali che portarono con se la grande novità di 6 giocatori e 3 tempi di gioco. A trionfare furono nuovamente i giocatori del Canada, secondi gli Stati Uniti. Al terzo posto salirono il Regno Unito.

Fa il suo esordio olimpico a Nagano nel 1998 la squadra femminile.

E in Italia?

La moda di pattinare cattura l’attenzione di Torino. Grazie ad una struttura ad hoc di quattordicimila metri quadrati si capisce che è uno sport per tutti: bastano un paio di pattini. La prima partita ufficiale si tiene proprio qui nel 1911 al Circolo pattinatori del Valentino ma il primo Campionato italiano si svolge a Milano.

In un’unica gara, l’8 Marzo del 1925, al Palazzo di ghiaccio i vincitori ricevono la

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Tipi di gara per le olimpiadi 2026

I momenti chiave di questa Olimpiade non li conosciamo ancora, ma di certo le competizioni per i migliori atleti e atlete al mondo saranno:

  • Hockey su ghiaccio: due squadre, 6 giocatori. Cinque in movimento con lo solo scopo di indirizzare il punk (disco) nella porta avversaria con la parte ricurva dello stub;
  • Para Hockey: dal 6 al 15 Marzo. 60 minuti di fuoco, divisi in tre periodi di 20′ ciascuno con circa 15′ di intervallo. I giocatori saranno seduti su un sledge (slittino) e due mazze per muoversi e controllare il disco per fare goal.

Olimpiadi 2026: dove si gareggia?

Come cent’anni fa a Milano. L’apertura del Palazzo del ghiaccio nel 1925 per il primo campionato italiano. La casa vinicola Cinzano ne mette in palio la coppa. A sfidarsi sono i vincitori dell’Hockey Club Milano e il Gruppo Sportivo Dolomiti Cortina Hockey.

Oggi il Palasharp, in zona Lampugnano, un palazzetto dello sport capace di raccogliere 10000 spettatori dal 1986. Sarà completamente ristrutturato in grado di ospitare la gara inaugurale di Hockey maschile e il 7 marzo la prima gara di Para Ice Hockey.

E il Palaitalia di Santa Giulia con la sua Arena sono  gli impianti coinvolti nelle gare finali. Nella zona sud-est del capoluogo lombardo, a partire dall’autunno 2022, nascerà una nuova area polifunzionale. Unica al mondo. Dopo le olimpiadi sarà in grado di ospitare 16000 spettatori per concerti, musical ed grandi eventi live.

Un occhio di attenzione è necessario. Grazie ad un grande progetto di riqualificazione mai realizzato prima il quartiere di Santa di Santa Giulia diventerà immagine della città del futuro.

Verde, servizi, tempo libero e connessioni renderanno migliore la realtà quotidiana di chi ci abiterà e ne progetterà la vita lavorativa.

Un quartiere innovativo, aperto e inclusivo, pensato proprio come le prossime Olimpiadi per far battere il cuore!

 

 

 

 

 

 

 

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Michela Lazzari
Avventuriera con la passione per la Vendita, socievole e ottimista. Con lo guardo al cielo e i piedi per terra, in costante evoluzione! Uno spirito curioso che si interessa di Marketing, una donna entusiasta che sa trascinare e convincere gli altri nelle buone tavole della tradizione Veneta. Per me c'è sempre qualcosa da scoprire, da fare, da iniziare... e nello stesso momento!

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