bob, una disciplina delle olimpiadi invernali 2026

Il bob sarà una delle discipline protagoniste alle prossime Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 che si svolgeranno in Italia, dal 6 al 22 febbraio. Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia sono le regioni che faranno da palcoscenico a questo evento sportivo internazionale.

Il bob è uno sport olimpico invernale a squadre. L’equipaggio, composto da 2 o 4 atleti, scende lungo una pista ghiacciata a bordo di un mezzo aerodinamico provvisto di pattini d’acciaio. I due anteriori sono sterzanti, mentre i pattini posteriori sono dotati di freni a leva.

Il termine inglese “bob” suggerisce il tipico movimento di spinta che gli equipaggi compiono al via per aumentare la velocità di partenza del mezzo. La forza di gravità determina poi lo slancio successivo lungo il percorso stretto e tortuoso.

In questo articolo scopriremo la storia di questa disciplina sportiva, sin dalle sue antiche origini, i tipi di gara e dove vedremo gareggiare le squadre di bob.

Storia

Le origini del bob si fanno comunemente risalire alla tradizionale slitta in legno, il mezzo di trasporto più antico per portare le merci giù a valle, utilizzato su tutti i pendii innevati del mondo.

Dall’evoluzione della rudimentale slitta nacque il toboggan, più veloce e sicuro. Sfruttato anche per divertenti discese, questo mezzo decretò l’inizio degli sport invernali ancor prima che si imponesse lo sci.

Siamo nel XIX secolo a Davos, in Svizzera. Molti turisti seguivano l’esempio dei bambini del posto e si lanciavano per svago in discese spericolate lungo uno stretto percorso cittadino chiamato Davos Run, la prima pista naturale delle Alpi svizzere.

Gli appassionati di queste discese costituirono una loro associazione. La prima gara ufficiale, l’International Toboggan Race, si svolse nel 1883. Nelle prime competizioni si utilizzavano toboggan in legno. Furono sostituiti nel 1889 da nuovi toboggan, dotati di elementi in acciaio e un sistema di comando a fune.

Sempre con l’intenzione di aumentare la velocità e migliorare la sicurezza nella guida del mezzo, fu presentato il bob-sleigh (“guidoslitta”) dotato di un apposito sistema di sterzo. L’equipaggio guidava in posizione seduta, diversamente da quella “ventre a terra”, tipica dei mezzi precedentemente in uso a Davos.

Nel 1897 gli appassionati del toboggan e del bob diedero vita al St. Moritz Bobsleigh Club che stabilì le prime regole per il nuovo sport. L’anno successivo si svolse la prima gara ufficiale sulla pista ristrutturata del Cresta Run e gli equipaggi erano costituiti da uomini e donne.

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Al tempo, infatti, le regole imponevano un numero di cinque o sei passeggeri, di cui due dovevano essere donne. Nel 1928 la regola della presenza femminile nell’equipaggio fu abolita. Solo nel 1995 la Federazione internazionale autorizzerà le gare di campionato di bob femminile.

La prima pista artificiale per il bob fu realizzata nel 1903. Il percorso partiva da St. Moritz e, per la prima volta, era stato disegnato al di fuori delle strade dedicate alla circolazione pubblica. La pista era più strutturata, presentava rettilinei e ripari di ghiaccio che costeggiavano le curve.

Nel 1924 si tenne a Chamonix la prima edizione dei Giochi Olimpici per gli sport invernali, tra i quali rientrava il bob a quattro maschile. Il bob a due fu aggiunto nel 1931, mentre la gara di bob a due femminile si svolse per la prima volta nel 2002 alle Olimpiadi di Salt Lake City.

L’organizzazione del primo Campionato del Mondo, nel 1927 a St. Moritz, si deve alla FIBT (Federazione internazionale di bobsleigh e tobogganing).

Grazie al continuo adeguamento delle regole in tema di sicurezza, voluto dalla IBSF (Federazione internazionale di bob e skeleton) succeduta alla FIBT, la disciplina sportiva del bob ha raggiunto oggi elevati standard di qualità.

Gli atleti, sempre più preparati, si allenano tutto l’anno per esprimere potenza, velocità e coordinazione. Lavorare insieme contribuisce ad acquisire sincronismo e affiatamento.

La competizione si svolge su piste di ghiaccio principalmente artificiali e si raggiungono altissime velocità a bordo di mezzi che, nel tempo, sono diventati sempre più sofisticati.

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Tipi di gara per le olimpiadi 2026

Alle prossime Olimpiadi Milano-Cortina 2026 i tipi di gara per il bob saranno due, a seconda del numero dei componenti dell’equipaggio:

  • bob a due, con un pilota e un frenatore,
  • bob a quattro, con i due interni aggiuntivi per la fase di spinta.

Il regolamento stabilisce che il peso massimo del mezzo, comprensivo di equipaggio e zavorra, deve essere di 390 kg per il bob a due maschile e 340 kg per il bob a due femminile. infine, 630 kg per il bob a quattro maschile.

In entrambe le specialità del bob, è fondamentale la preparazione atletica abbinata a una imponente massa corporea di ciascun membro dell’equipaggio. Una spinta iniziale di grande potenza garantisce una maggiore velocità nel successivo percorso inclinato della pista.

Alla partenza, nel tratto di accelerazione, tutto l’equipaggio spinge il bob per 50 metri in un tempo generalmente inferiore ai sei secondi e a una velocità superiore ai 40 km/h. Ogni componente dell’equipaggio prende il proprio posto nell’abitacolo, uno dopo l’altro partendo dal pilota.

Dopo aver partecipato all’azione di spinta, il pilota ha il compito di guidare il bob evitando di mettere i pattini di traverso e cercando sempre la traiettoria più veloce per l’entrata in curva.

Nel bob a quattro, il primo interno spinge fino a quando il pilota non sale nell’abitacolo. Deve essere poi tempestivo nel salire sul bob e lasciare lo spazio al secondo interno. La spinta dei due interni è fondamentale affinché la velocità di uscita sia la più alta possibile nel primo intertempo. L’ultimo a prendere posto è il frenatore.

Correre per primi sulla pista fresca è chiaramente un vantaggio nel bob. Esistono, quindi, delle regole che stabiliscono l’ordine di discesa. Per la prima manche, le squadre scendono secondo il loro posizionamento nella classifica mondiale. Mentre per le successive gare, ci si basa sulla classifica delle manche precedenti.

Le gare di bob si svolgono nell’arco di due giorni, e sono previste due discese al giorno. Il miglior tempo totale, al centesimo di secondo, decreta il vincitore. Quando due squadre chiudono la competizione con lo stesso tempo, condividono la stessa posizione nella classifica finale.

Olimpiadi 2026: dove si gareggia?

Il centro montano di Cortina d’Ampezzo, già teatro dei giochi olimpici invernali nel 1956, accoglierà le prossime Olimpiadi 2026. Questa località è considerata il paradiso degli sport invernali, ma la bellezza di Cortina e delle sue montagne non si esaurisce nei mesi freddi. Attrae visitatori da tutto il mondo in qualsiasi periodo dell’anno.

Cortina ha un legame profondo con la storia del Bob nazionale. Proprio qui fu fondato il primo Club di Bob italiano e si svolse la prima edizione del Campionato.

Nelle Olimpiadi 2026, le gare di Bob si correranno al Cortina Sliding Center, un impianto storico dove si sono svolte competizioni di ogni livello dal 1956 al 2010. È intitolato alla memoria di Eugenio Monti, grande protagonista negli anni cinquanta e sessanta proprio in questa disciplina con la vittoria di sei medaglie alle olimpiadi invernali e altre dieci ai campionati mondiali di bob.

È grande l’entusiasmo per la ristrutturazione della pista Eugenio Monti affinché possa ospitare, oltre alle gare di bob, anche le competizioni di slittino e skeleton. La capienza sarà aumentata a 9.000 posti.

Questo progetto di recupero è in linea con l’obiettivo delle Olimpiadi 2026, ossia ispirarsi all’Agenda 2020 anche in tema di riuso delle infrastrutture già esistenti e di contenimento del consumo di suolo.

Sono una social media manager freelance. Mi intriga la strategia di comunicazione sulle piattaforme digitali. E la creazione di contenuti per aiutare aziende e organizzazioni a intercettare il loro target e aumentare la loro brand awareness. Credo nel lavoro di squadra, in cui lo scambio di idee genera entusiasmo e collaborare significa crescere insieme. Mi piace viaggiare con la mia famiglia, scoprire luoghi e riscoprirsi. La scrittura mi accompagna per trattenere le immagini e i ricordi. Ho fiducia nel cambiamento che considero un tratto di vita in cui imparare a crescere, e a ristabilire il contatto con sé stessi.